Ieri ho fatto un incontro bizzarro e magico.
Nel vero senso della parola.
Lavorando, mi sono imbattuta in un omone alto e tatuato, con appresso un carrozzone di figli piccoli, una moglie pacifica e un chiwawa piagnucoloso.
Il signore mi si è avvicinato e mi ha chiesto di scrivere nome, cognome e data di nascita su di un foglio. Io, come se fosse la cosa più naturale del mondo, ho obbedito.
Quello che è seguito dopo non ve lo racconto: un colloquio abbastanza lungo che mi ha dato i brividi al cuoio capelluto.
Ma sembrava conoscere tutto di me.
Magia.