Il fabbro che è venuto ad aggiustare la porta è un signore anziano, di aspetto gentile e cortese.
La prima impressione viene confermata nel momento in cui si mette a lavorare: gesti semplici e fluidi, delicati come carezze.
Assolve il suo compito , discreto, concentrato sulla serratura da riparare. A lavoro ultimato mi chiama: “Mademoiselle, dice, la porta è pronta. Venga, venga a vedere!”
Io mi avvicino, osservo con occhio profano la sua opera. Il fabbro mi dà la chiave per provare a chiudere ed aprire in entrambi i sensi ed io obbedisco, dal di qua e dal di là del vetro.
Alla fine, prima di partire, il fabbro mormora: “Cette serrure elle a besoin de douceur, mademoiselle. Questa serratura vuole la dolcezza, signorina. Ah, sospira, se tutti quanti usassero la delicatezza che ha lei nell’aprire e chiudere le porte!”
E se ne va, carico dei suoi attrezzi, sorridente, con sguardi d’affetto al lavoro che ha appena terminato.
Questi francesi, romantici pure mentre avvitano una maniglia!
Delicatezza nell’aprire porte e delicatezza nello scrivere… i miei complimenti, come sempre.
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Grazie di cuore!
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