Ogni italiano che abbia vissuto in Francia per un periodo abbastanza lungo si è sentito chiamare almeno una volta, più o meno scherzosamente, rital.
Questa parola dell’argot, ovvero lo slang francese, sta per “italiano” in senso dispregiativo. Come quando noi ci riferiamo ai francesi con termini quali galletti o ranocchie, mettendo in risalto il luogo comune dello sciovinismo, dell’arroganza e del nasone gallico. Rital, dal canto suo, designa specificatamente l’italiano povero e con le pezze sul didietro, che si è visto costretto all’emigrazione per non morire di fame e che se ne va a lavorare nelle miniere per portare il pane in tavola.
Nella fonetica della parola si fa riferimento anche alla differente pronuncia della lettera r.
L’origine di questo termine è oggetto di dibattito. Parrebbe che sia dovuta all’abbreviazione di réfugiés italiens, ovvero r. ital., specificazione che veniva apposta sui documenti e sui bauli degli italiani che entravano in Francia.
Quale che ne sia l’origine, i francesi han ben poco da chiamarci rital: nella Costa Azzurra, dove vivo io, gli Esposito, Giraudo, Ferraro, Mosca, Arnaudo e Beccani sono a tutti i campanelli, nei condomini.
réfugiés italiens, per gli “amici” rital! Davvero interessante, ancor più in un periodo storico come il nostro in cui l’immigrazione è un tema fondamentale. Io sapevo che i termini dispregiativi contro i francesi fossero galli/galletti e mangia rane. Il termine “ranocchie” è sempre riferito a quest’ultima pratica culinaria? Grazie mille!
"Mi piace""Mi piace"
Non saprei. Li ho sentiti dire entrambi molto spesso. Anche se secondo me andrebbe coniato un nuovo termine per sottolineare il coraggio che hanno avuto nello sperimentare il loro essere commestibili: mangia escargots.
"Mi piace""Mi piace"
Le lumache… oh mon Dieu!
"Mi piace""Mi piace"