Monsieur Serge è un anziano francese che parla con il tipico accento del sud. I capelli, che sono argentati bluastri, gli ricadono lunghi sulle spalle. È sempre abbronzato e il profilo grifagno lo fa assomigliare ad una di quelle illustrazioni d’epoca de “I tre moschettieri”: gli mancano spada, cappello e stivaloni per fare un perfetto Athos.
Monsieur Serge era un pasticcere e ristoratore, da giovane. Ora è in pensione, ma non riesce a star fermo senza far nulla e talvolta svolge qualche lavoro come giardiniere.
Non è sposato, non ha figli, gli rimane solo una sorella che abita lontano. Fino a qualche mese fa le telefonava ogni settimana dall’ultima cabina telefonica del villaggio. Ora che anche quella è stata soppressa dalla compagnia telefonica, monsieur Serge si è visto costretto ad acquistare un cellulare. E tuttavia si ostina a non usarlo, preferendo scrivere alla sorella delle lunghe lettere, come si faceva una volta
Siccome era un pasticcere, quando la mattina scende all’edicola per ritirare il suo giornale acquista anche qualche gratta e vinci dal nome “Dessert en or”. Commenta le notizie del giorno, borbotta tra sé e sé, ride senza troppo curarsi di chi lo circonda. Esce a prendere il caffè, incontra i suoi amici del paese, specialmente monsieur Gegé, sempre con il cappello da pescatore e gli occhiali da sole, che aspetta il momento buono per scommettere sulle corse dei cavalli.
Monsieur Serge ama cucinare, però non ha nessun familiare per cui poterlo fare, così ogni giorno, a pranzo, prepara qualche cosa di buono e lo porta a Tonia, la bionda commessa dell’edicola, che gli vuole tanto bene.
Una poesia in prosa… splendida!
"Mi piace""Mi piace"
Grazie di cuore! La vita delle persone intorno a noi, a volte, è poesia in prosa.
"Mi piace"Piace a 1 persona