Pillola: la donna che pagava in dobloni d’oro (o in galeoni magici)

Ieri, in un negozio, la signora in fila avanti a me era un po’ originale. Acconciata con piume e volants, borbottava a mezza bocca e sembrava intrattenere un’interessantissima conversazione con qualcuno accanto a lei. Quando è arrivato il suo turno alla cassa, ha appoggiato i suoi numerosi barattoli di Nutella sul bancone e alla ragazza in cassa ha mostrato una grossa moneta antica, grande quanto una spessa fetta di salame, dorata e tutta istoriata: sembrava proprio un doblone appena uscito dal forziere di un pirata spagnolo del ‘600.

La signora voleva pagare il conto con quella moneta lì, ma quando la commessa le ha fatto notare che la valuta era diversa, si è offesa a morte, ha lasciato tutta la Nutella sulla cassa e se ne è andata in giro per il negozio, indignatissima, per poi uscire disseminando occhiate di rimprovero a tutti i presenti.

Col senno di poi mi rendo conto che in realtà noi non siamo altro che una manica di babbani che non sanno distinguere un doblone pirata da un galeone magico appena uscito dal portamonete di una strega che si è presa una vacanza e se ne va in giro per la Costa Azzurra comodamente sul suo manico di scopa, provvista della sua bacchetta targata Ollivander e del suo gufo portalettere reso invisibile ad hoc.

Babbani!

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