C’è un evento, nell’anno francese, la cui importanza sovrasta di gran lunga il 14 luglio, la Pasqua, il Natale, l’11 novembre e ogni ricorrenza civile e religiosa messe insieme. Dal 16 di agosto in poi è sulla bocca di tutti e va oltre i limiti dell’accademico per diventare un qualcosa che include ogni elemento della vita umana, dalla spesa quotidiana al film al cinema, dal telegiornale di mezzogiorno al ciclismo, dall’antiquariato all’oftalmologia, dalla blanquette de veau alla soupe d’oignons. Ogni cosa, qui in Francia, è toccata dalla RENTRÉE.
Tutti ne parlano, come se tutti fossero stati in vacanza da scuola per i mesi di luglio e agosto. Tutti fanno la rentrée: c’è la rentrée litteraire, la rentrée des programs télé, la rentrée des films au cinema, le make-up pour la rentrée, la mode pour la rentrée, le nouveautées pour la rentrée, la rentrée politique.
In breve, la rentrée è uno spartiacque dell’anno civile francese, molto più che da noi in Italia, in cui l’anno scolastico non ha la stessa data di inizio in tutte le regioni (riprendere la scuola il 10 settembre a Trento non è di certo come farlo a Palermo). La rentrée diventa quasi un capodanno psicologico, un evento sociale, un momento da cui far iniziare molte molte cose.
Jean-Pierre Pernaut, il volto gentile del telegiornale di mezzogiorno a TF1 è per me il simbolo della rentrée. Giusto ieri ha presentato un servizio in cui un giornalista andava a vedere il dietro le quinte di un liceo non so dove, per intervistare un professore sulla frase che avrebbe usato per démarrer avec ses nouveaux élèves. Con un sorriso mite stampato in faccia, annuncia la rentrée des classes con la stessa bonomia con cui parla della bomba H di Pyongyang.
Io divento pazza per questi dettagli della quotidianità francese, così diversa dal mio sentire. Sono i particolari che fanno tutta la differenza e che creano uno shock culturale. Prendetemi in giro, ma è così!
C’est tellement français… c’est la rentrée!
In gergo giornalistico, si parla di “marronnier” per designare questo tipo di servizio che torna ogni anno a data fissa. E in italiano, non avete il nome di un albero o di una pianta per i servizi tipo “la rentrée”?
Buona sera Maria Costanza,
Alex
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Ciao, Alex! In Italia abbiamo i servizi di Studio Aperto (il tg farlocco di Italia1) sul caldo estivo e sul fatto che anziani e bambini debbano bere molto. Niente soprannomi botanici, solo grandi roteate di occhi verso il cielo
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Che meraviglia venire a conoscenza di questi particolari. Grazie!!
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