Uno degli ostacoli culturali con cui sento di dover far fronte quotidianamente e spesso in modo sfiancante ed esasperante è la tendenza del popolo francese a taquiner, a embêter il prossimo senza soluzione di continuità. Dal posto di lavoro all’intimità della casa, dalla fila al supermercato alla visita dal veterinario mi trovo spesso disarmata di fronte a degli exploits di uno spirito che reputo troppo frequentemente déplacé.
Sarà che la lingua francese l’ho appresa da adulta, e così i codici di comunicazione e i registri ad essa pertinenti, ma la sento spesso assai distante rispetto all’inglese. Specie quando non ho la battuta pronta per rispondere alle taquineries del capo al lavoro o al fare embêtant del mio compagno: saltano fuori liti domestiche che spaziano dal “Voi italiani raccontate tutti i fatti vostri a tutti anche per la strada!” al “Voi francesi siete coincés e insopportabilmente arroganti!”.
Il peggio arriva quando devo spiegare ad un italiano che conosce poco la civiltà e la società francesi che cosa è il “taquiner”. Ci provo chiamando in causa la gallina ed il suo movimento di testa mentre becca i semini al suolo, ma mi rendo conto che solo chi subisce un quotidiano piccarsi e ripiccarsi con gli altri può davvero realizzare il senso profondo ed esasperante di questa azione si française!
Mettiamo che leggo un post su De Amore Gallico e che lascio una “taquinerie” nella zona dei commenti. Non significa che il post mi ha dato fastidio, ma che l’ho apprezzato!
Buongiorno Maria Costanza!
Alex
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Ah, questi francesi! Che grandi taquins! Non riuscirò mai ad abituarmici
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