Le Jas des Roberts, un appuntamento domenicale nel golfo di St. Tropez

Poco lontano da Saint Tropez, in mezzo ai vigneti che decorano la campagna di Grimaud, ogni domenica mattina centinaia di antiquari e robivecchi si danno appuntamento per dare vita al pittoresco vide-grenier del Jas des Roberts.

Il Jas des Roberts in realtà è un ristorante, ma col tempo il suo nome è diventato anche quello del mercato delle pulci domenicale. Un rapporto di commensalismo per cui il brocante attira gente e la locanda beneficia del flusso di persone creatosi  (anche se il mercato nacque proprio perché, in principio, era la trattoria il luogo di ritrovo domenicale).IMG_20181127_110123_708

Arrancando su e giù per la pineta in cui si situa il mercato, si odono tutte le lingue possibili: francese, inglese, tedesco, italiano, portoghese… chiunque trascorra un weekend nel golfo di Saint Tropez ha voglia di venire a ficcanasare tra i banchi del Jas de Roberts, la domenica mattina. Ci sono i professionisti del chiner: quelli arrivano alle otto, presto, quando ancora gli espositori stanno mettendo la merce sui banchi. Sono lì per fare dei veri affari, per accaparrarsi la mercanzia migliore e più rara. Lasceranno solo le briciole ai pigroni che fanno il loro ingresso al Jas des Roberts verso le dieci – dieci e mezzo.

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Un’altra peculiarità adorabile del mercato del Jas des Roberts sono i cani. Un espositore su tre ha il suo fido che lo accompagna nell’avventura tropeziana domenicale e molti degli avventori amano portarsi appresso l’amico a quattro zampe (io sono tra questi). Il risultato è che, in mezzo ai vari idiomi, si odono guaiti e latrati di cagnolini che fanno amicizia tra loro o che si sfidano a duello in mezzo ai banchi, su cui traballano busti di vecchie botteghe, cestini da uova, radio obsolete e sediacce spagliate. IMG_20181125_205138_854

Il tempo meteorologico è un fattore preponderante sulla qualità della visita al Jas. Può anche esserci un sole spendente, ma, se il giorno prima è piovuto, è il caso di armarsi con scarpe resistenti e pratiche per affrontare il fango che ricopre lo spazio dedicato al mercato. Niente scarpette della domenica per le signore né mocassini preziosi per i signori.

Sembra che il Jas des Roberts sia nato negli anni ’60, l’epoca d’oro di Saint Tropez. Non sono riuscita a parlare con gli organizzatori, ma ho potuto intervistare diversi espositori che vengono tutte le domeniche da tanto tempo. C’è “L’atelier de Ninie”, che frequenta il Jas da tre anni circa, la signora J. che viene da vent’anni a mercanteggiare le sue chincaglierie ritrovate chissà dove, Madame et Monsieur F., venditori al Jas da sedici o diciassette anni.

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Al Jas, col passare del tempo, ho scovato diverse cose interessanti: una ciotola in ceramica decorata con una carpa azzurra e verde, uno specchio per la mia coiffeuse, il mobile del salone a cui ho cambiato le maniglie e che sto riflettendo su come ridipingere. il lampadario industriale color giallo sole, quello color acciaio e bianco, una sfera di cristallo di rocca purissimo e anche un riflettore da studio cinematografico che tengo sulla libreria di casa in mezzo ai libri, a simboleggiare che la lettura illumina la mente.

Una volta ho incontrato anche una veggente, al Jas de Roberts. Però quello che mi ha predetto non ve lo dirò mai.

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