La settimana si è conclusa.
Il festival di Sanremo, i Gilet Gialli, la crisi diplomatica, il pasticcino diplomatico, l’ambasciatore francese, le figuracce italiane, Macron furbacchione, abbasso Macron, gli incendi in città, i furti in campagna, i pastori sardi, il latte per le strade, il principe Filippo, i principi del foro, il contratto di governo, il fiasco di governo, il ddl Pillon, la fiducia in parlamento, il compleanno di Neymar, il Papa tra i musulmani, la Brexit, il Backstop, il presidente venezuelano, la fame mondiale, lo strudel tirolese, il carnevale di Venezia, la birra irlandese, il riscaldamento globale, l’aumento demografico, il problema della plastica…
Ma il cielo è sempre più…
… sopra Berlino.
Una cosa è certa: il festival di Sanremo sta agli italiani come Johnny Hallyday sta ai francesi. Entrambi tirano fuori le stesse miserie e le stesse reazioni dai due popoli, e la sola cosa di cui si ha voglia è di andare a nascondersi nel folto del bosco e non rivedere più anima viva.