Pillola: il finire di settembre, la vendemmia e le parole che non ti aspetti

L’autunno è arrivato, Persefone è tornata negli Inferi da Ade e Demetra, sua madre, sente già la nostalgia della figlia.

Autunno… la stagione che più di tutte ci mette davanti allo specchio a fare i conti con noi stessi, con la nostra interiorità, con le profondità insondabili del cuore. L’autunno, ancor più che l’inverno, è davvero il momento dell’introspezione.

Le foglie si tingono di cromo, di scarlatto, cadono e marciscono ai piedi degli alberi, sono scalzate dai grugni dei cinghiali alla ricerca di ghiotte ghiande e bacche succose. Le giornate, più brevi, lasciano il palcoscenico alle tenebre. Esse diventano protagoniste siderali e ctonie, scendono dal cielo e salgono dal sottosuolo, ci avvolgono, ci coprono, ci proteggono.

Questo è il tempo dei primi fuochi accesi, dei fichi tardivi, delle prime zucche arrostite. Questo è il tempo della vendemmia.

Una curiosità: in francese ‘vendemmia’ si dice ‘vendenge‘, di chiara derivazione latina. Nell’anglo-francese antico, una lingua nata dalle interazioni tra i due idiomi a metà del XIV secolo, ha prodotto il termine ‘vintage‘.

Quindi, se per affrontare questa pioggia incessante vi infilate l’impermeabile vintage alla Humphrey Bogart, vi state mettendo un indumento… d’annata!

2 pensieri su “Pillola: il finire di settembre, la vendemmia e le parole che non ti aspetti

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...