Che voi stiate aspettando di vedere la calza piena di dolcetti portati dalla Befana o che mangiate soddisfatti una galette des rois cercando il santon, l’Epifania arriva e porta via tutte le feste.
Quest’anno ancor di più perché all’orizzonte non si vedono eventi carnascialeschi volti ad allietare i mesi invernali.
Il vaccino sta arrivando, tra mille ritardi e problemi, ma sta arrivando. Tra i vari Pfitzer, Moderna, Astrazeneca, Sputnik… un pensiero va comunque al dottor Pasteur e alle sue scoperte scientifiche di un secolo e mezzo fa, quando tra provette, fogli di carta e poco altro riuscirono a trovare il principio che poi ci liberò di cose come il vaiolo (e se siete no-vax potete anche smettere di leggere qui, io sono pro-vax e per esserne felice mi basta andare a cercare su Google immagini ‘foto del vaiolo’), la poliomielite e tante altre orrendezze a cui non voglio nemmeno pensare.
A proposito, una piccola nota etimologica, per cominciare bene l’anno 2021: la parola vaccino deriva da vacca, perché i primi esperimenti sugli anticorpi furono fatti usando il pus prelevato dalle piaghe procurate alle mucche dal vaiolo vaccino. Perché questo flagello non lo prendevamo solo noi! (I maghi, ad esempio, possono beccarsi il vaiolo di drago!)
In francese vaccino si dice vaccin, in inglese vaccine e così in molte altre lingue e sempre in tema di vacche restiamo.
Oh la vache!

Vaccino deriva da vacca….C’è anche l’espressione “mangiare vacca rabbiosa”. E il governo francese ha deciso che dobbiamo mangiarne di questa vacca rabbiosa quando si vede come gesticono la nostra campagna vaccinale! 🙂 🙂 🙂 🙂
Buongiorno Maria Costanza,
Alex
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