Pillola: Rigoletto mi ha fatta tribolare

L’opera verdiana “Rigoletto” è tratta dal dramma di Victor Hugo “Le roi s’amuse“, il cui protagonista si chiama Triboulet.

Verdi decise di cambiare il nome del buffone di corte da Triboletto, ovvero la versione italianizzata, preferendogli Rigoletto, derivato dal verbo francese “rigoler” che significa “scherzare, divertirsi, ridere”.

Triboulet, appellativo originario del buffone, deriva a sua volta dal verbo “tribouler“, che vuol dire “agiter, remuer, troubler, embrouiller”. Automatico è il legame che si fa con la parola trouble, sia nella lingua francese sia nella lingua inglese (che ha preso in prestito il termine proprio dal francese antico). L’origine di questo termine la si trova nel latino tribulare, cioètrebbiare il grano“. Il dizionario etimologico dice che il verbo è passato a significare “soffrire, patire, essere oppresso” quando Tertulliano nell’opera Adversus Iudaeos definì il giorno del giudizio “diem tribulationis“, inteso come il giorno in cui si coglierà il frutto di ciò che si è seminato.

A me invece pare più sensato affermare che tribulare sia passato dal significato di “mietere” a quello di “soffrire” perché mietere il grano con la falce era davvero una gran faticaccia, specie con il caldo del sole di giugno.

Buona festa della mietitura e della tribolazione.