La fioritura della lavanda in Provenza

La fioritura della lavanda in Provenza

La settimana scorsa ho avuto finalmente modo di visitare Manosque e Valensole e godere di uno spettacolo famoso in tutto il mondo: la fioritura della lavanda in Provenza.

Il sole cadeva a picco gettando i suoi raggi con noncuranza. Il vento soffiava lento e pigro mentre con la macchina ci inerpicavamo lungo le stradine che si arrotolano tra le colline e i campi. Ci fermavano spesso, ogni angolo meritava uno scatto. Quel colore fresco e semplice, così indissolubilmente legato al profumo di pulito del fiorellino, rinfrancava il corpo accaldato con la sua sola vista. Erano tappeti violacei che si stendevano a perdita d’occhio e che si donavano allo spettatore con elegante generosità.

Ma soprattutto era quello che io ho scelto di chiamare “il suono della lavanda” ad affascinarmi: i campi echeggiavano di ronzii di api affaccendate sulle spighe violette, intente a suggere i dolci nettari per poi portare il bottino goloso al proprio alveare o alla propria arnia. La terra rimbombava di questo tenero ronzio restituendolo centuplicato all’orecchio. Il suono della lavanda, il suono della terra e degli animali, semplici miracoli di vita e di natura.

Le distese di grano e di lavanda, il blu terso del cielo assolato, il verde dei boschi, l’ocra delle tegole sui tetti. Questa terra del sud francese è una tavolozza post-impressionista, un bouquet prezioso. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle bellezze da cartolina: la lavanda fiorisce d’estate, quando il solstizio è trascorso e la luce già cede il passo ad una tenebra lenta e suadente; ammanta tutto piano piano e dolcemente, senza che ci si possa accorgere del consumarsi lento di un dramma naturale, ciclico. È il dramma del parossismo solare, che è già notte, che è già autunno.

Spero che le mie foto vi piacciano. Sono state scattate tutte nei dintorni di Valensole, Manosque e sulla spiaggia di Gigaro, di notte. La luna non era ancora piena, lo sarebbe stata la sera dopo.