Le scuole francesi assomigliano più a prigioni, a istituti di sanità mentale o a caserme malmesse che a luoghi di sapere e di apprendimento.
La cosa buffa è che si ha comunque un numero di matricola associato, che si sia studente, paziente, detenuto o soldato.
> Rima quasi voluta.
La pioggia aumenta il disagio che le sbarre scorrevoli poste a ciascuna entrata scolastica fanno calare sul cuore, come una cortina polverosa e muffita.
Solo l’odore del pane caldo che sale dalle vicine boulangerie rinfranca lo spirito, abbattuto da un’assenza gravissima: dove sono finiti i bidelli, i veri e indiscussi capi di ciascun istituto scolastico degno di tal nome?